Quid Informatica sviluppa la tecnologia blockchain per la tracciabilità del ciclo di produzione della gdo

Quid Informatica, società specializzata nello sviluppo di software e it consulting per il mondo finanziario e industriale, dal 2019 ha sviluppato il progetto “SeaFactory itticoltura 4.0” per la raccolta dei dati in mare e terra per il tracciamento del prodotto ittico. Creato da ingegneri informatici del centro  di QiLab – laboratorio e centro tecnologico di Quid Informatica, il progetto vede il supporto della Regione Toscana tramite fondi europei, la collaborazione dell’Università di Siena, come sito di sperimentazione e guida dei processi, e la società Agroittica Toscana come primo partner.

La tecnologia blockchain può essere applicata in tutti gli ambiti dell’agroalimentare per gestire il monitoraggio di qualsiasi prodotto ma, soprattutto, rappresentare e garantire la qualità; costituisce al contempo una leva di marketing perché ne giustifica il valore economico con il quale viene proposto al mercato. Tale tecnologia dopo essere stata sperimentata nell’ambito ittico è diventata una forma di servizio cloud denominato “Qi made in trust”, che coniuga internet of things, intelligenza artificiale e blockchain per tracciare, rintracciare e garantire la “veridicità” dei prodotti.

“Grazie alla tecnologia blockchain – ha detto Marco Morana, direttore commerciale industry, erp e iniziative speciali di Quid Informatica – abbiamo tracciato il ciclo di produzione, in questo caso ittico, permettendo alla gdo, e in futuro anche ai consumatori finali, di conoscere la ‘verità digitale’ del prodotto, ovvero come il pesce è stato allevato, seminato, curato, in che ambiente è vissuto, come è cresciuto, dove è stato pescato e trasportato e come e quando è arrivato negli scaffali della grande distribuzione. L’ottimizzazione del processo di alimentazione del prodotto d’allevamento potrà essere verificata, in futuro, anche dal consumatore finale, tramite il qr code. Questo passaggio è un ambito di potenziale sviluppo, per ora ne beneficia l’elemento intermedio della filiera, l’allevatore-distributore”.

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