Pagamenti digitali, crescono i merchant che offrono strumenti di pagamento alternativi. Il caso MyBank

La soluzione di pagamento online MyBank – che rientra nella categoria degli strumenti di pagamento alternativi che il recente “World Payments Report” di Capgemini ha evidenziato essere i preferiti a livello globale per il 68% degli utenti intervistati durante la crisi sanitaria – ha chiuso il 2020 registrando una crescita dei merchant attivi pari al 12% e ampliando i settori in cui viene impiegata: dall’automotive alla pubblica amministrazione, dal petrolifero all’energy & utilities, dalle telecomunicazioni all’assicurativo, dal farmaceutico all’arredamento.

A dicembre 2020, in particolare, il numero delle aziende che hanno transato oltre 1 milione di euro con MyBank è aumentato del 46% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’incremento dei merchant con un transato superiore ai 100.000 è stato pari al 20% e quello delle piccole aziende che transano ogni mese oltre 1.000 euro ha registrato un +21%.

“In un quadro di profonda difficoltà come quello che abbiamo vissuto nel 2020 – ha detto Giorgio Ferrero, ceo di Preta, la società che detiene e gestisce MyBank – il risultato ci spinge a perseguire ulteriormente la nostra strategia che, da sempre, affianca la sicurezza della transazione e la protezione dei dati degli utenti a uno sguardo attento alle reali esigenze di aziende, consumatori ed enti della pubblica amministrazione con l’obiettivo di semplificarne le operazioni quotidiane. Il 2020 ha dimostrato quanto il canale online non sia più una semplice opzione, ma una vera e propria necessità. Ecco perché la nostra soluzione di pagamento, nel proporre innovazione di processo, ha l’ambizione di avvicinare al digitale un pubblico sempre più ampio e di rendere le aziende di qualsiasi dimensione e settore merceologico capace di rispondere efficacemente alle esigenze dei propri clienti”.

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